L’ILLEGITTIMITA’ DI QUALUNQUE TASSAZIONE E IL DIRITTO DI "RESISTENZA"
I cittadini italiani sono vessati e oramai stremati da tasse onerosissime, di fatto non più onorabili, se non a pena di sacrificare la sopravvivenza stessa della propria famiglia, i diritti primari ed inalienabili quali la prima abitazione, la dignità di un lavoro che possa garantire la semplice sussistenza, non certo il “benessere”, di un nucleo familiare, l’erogazione di servizi di base, quali la sanità, l’istruzione di una buona scuola, la mobilità che dovrebbe essere garantita da normali ed efficienti mezzi di trasporto pubblico, vengono sottratti indebitamente con meccanismi giuridici collaudatissimi che scattano come congegni a tempo e che sono divenuti una prassi insopportabile e disumana al solo assistervi. Tutto in nome dei “tagli” alla spesa pubblica con l’obiettivo di una inesistente, quanto menzognera prospettiva di “ripresa economica”. Ne sta facendo le spese il POPOLO, nel frattempo…
Le attuali tasse sono tutte incostituzionali perché discordanti con l'art. 53 della Costituzione dove dice che tutti devono partecipare alla spesa pubblica nella misura della propria capacità contributiva, con la fiscalità monetaria il miliardario pagherebbe di più, chi non ha niente non pagherebbe niente. Sappiamo benissimo che la realtà purtroppo è un'altra.
L’Italia è diventata il peggior inferno fiscale del mondo!
NEL REGIME MONETARIO ATTUALE QUALSIASI TASSAZIONE E’ ILLEGITTIMA!
(principali motivazioni a supporto, modalità esecutive e finalità sociali del diritto dovere di opposizione ad ordini, sentenze, sanzioni illegittimi ed incostituzionali… e il rifiuto all’obbedienza in caso di palesi violazioni, e corollari giuridici derivanti)
PRINCIPI FONDAMENTALI A SUPPORTO
Art. 1. …. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Art. 2. La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 10. L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute
Art. 52….L’ordinamento delle Forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica.
Art. 53…..Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.
Art. 54. Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e (poi) di osservarne la Costituzione e le leggi.
Art. 73. Le leggi sono promulgate dal Presidente della Repubblica entro ……..
Art. 74. Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione.
Se le Camere approvano nuovamente la legge, questa deve essere promulgata.
Art. 87. Il Presidente della Repubblica è il capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale.
Può inviare messaggi alle Camere.
Indice le elezioni delle nuove Camere e ne fissa la prima riunione.
Autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del Governo.
Promulga le leggi ed emana i decreti aventi valore di legge e i regolamenti…….
Art. 90. Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell'esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione……
Art. 91.Il Presidente della Repubblica, prima di assumere le sue funzioni, presta giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzionedinanzi al Parlamento in seduta comune.
Ed anche da considerare il dettato dell’ Articolo 31 della Costituzione :
<La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose. Protegge la maternità, l'infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo.>
Analisi e riflessione preliminare:
E cosa c’è di più “agevolante e provvidenziale” per la formazione della famiglia …. Se non una casa??
Quindi con colpevole ritardo…. Ma meglio tardi che mai…..pochi anni fa il sig.r Romano Prodi prima, per le classi meno abbienti….. e poi il sig.r Silvio Berlusconi per tutte le prime case … hanno eliminata l’odiatissima tassa I.C.I. introdotta con il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504.
Noi cittadini pensavamo di esserci tolto il problema una volta per tutti ed aver sanato una intollerabile ed inammissibile vulnus al dettato della costituzione…. Ed invece arriva il sedicente “Tecnico” (secondo me non sa neanche da che cosa derivi e cosa significhi la parola) …. Ed immediatamente incomincia ad emanare una serie di decreti legge…. Della più assoluta astrusità, evidente incompetenza ed ignoranza nei più svariati campi.. con alla fine l’iperbole devastante ed inarrivabile del Decreto legislativo 201 del 06 dicembre 2011.
Sono tutti contenuti ed integrati nel concetto promanante dal Decreto lgs. 201 del 6 dicembre 2011 (e non solo – ma dall’azione stortiva e rapinatrice messa in atto dai vari Enti Locali ed Istituzioni dello Stato, anche private – vedi Equitalia), totalmente eversivo dei valori primordiali costitutivi e fondanti della Costituzione e motivo della stessa nascita e permanenza in vita dello Stato
Articolo 13. – (Anticipazione sperimentale dell’imposta municipale propria).
L’imposta municipale propria ha per presupposto il possesso di immobili di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504, ivi comprese l’abitazione principale e le pertinenze della stessa. Per abitazione principale si intende l’immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore dimora abitualmente e risiede anagraficamente.
L’aliquota è ridotta allo 0,4 per cento per l’abitazione principale e per le relative pertinenze. I comuni possono modificare, in aumento o in diminuzione, la suddetta aliquota sino a 0,2 punti percentuali.
Dall’imposta dovuta per l’unità immobiliare adibita ad abitazione principale del soggetto passivo e per le relative pertinenze, si detraggono, fino a concorrenza del suo ammontare, euro 200
I comuni possonodisporre l’elevazione dell’importo della detrazione, fino a concorrenza dell’imposta dovuta, nel rispetto dell’equilibrio di bilancio. In tal caso il comune che ha adottato detta deliberazione non può stabilire un’aliquota superiore a quella ordinaria per le unità immobiliari tenute a disposizione. La suddetta detrazione si applica alle unità immobiliari di cui all’articolo 8, comma 4, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504.
È riservata allo Stato la quota di imposta pari alla metà dell’importo calcolato applicando alla base imponibile di tutti gli immobili, ad eccezione dell’abitazione principale e delle relative pertinenze di cui al comma 7, nonché dei fabbricati rurali ad uso strumentale di cui al comma 8, l’aliquota di base di cui al comma 6, primo periodo.
In questo particolare momento storico/economico/politico di eccezionale gravità il Paese è chiamato a prendere delle gravissime decisioni che ne cambieranno drammaticamente la storia…..
Non è accettabile che si prendano sempre e soltanto decisioni in favore delle banche e in sfavore dei cittadini….
Ma dove è il rispetto delle norme costituzionali ???? L’articolo 31 è chiarissimo….
“La Repubblica DEVE agevolare e provvidere alla formazione della famiglia…” e non al contrario sottrarre risorse alla famiglia tassando il bene FONDANTE …. PRIMARIO ….. LA CASA
Non so voi, io tutto questo lo chiamo : ALTO TRADIMENTO DEL DETTATO DELLA COSTITUZIONEDa parte delle più alte cariche dello Stato.
Ancora molto più grave se si prende in considerazione la presente disamina..
E’ risaputo che mediante le tasse lo Stato ricava le risorse per assicurare il benessere della collettività e che quindi necessita della moneta anche per questo scopo, diamo per assodato quindi che si debbano pagare imposte e tasse, tanto che non ci poniamo più la domanda sul perché esistano e né se perdurino i motivi che le hanno determinato l’iniziale istituzione.
Il problema è quindi se sussistano o persistano la necessità , le motivazioni, le ragioni, il DIRITTO….. Ciò possiamo capirlo solo se capiamo che la Moneta è una istituzione pubblica, cioè di proprietà della Comunità in quanto ne crea e ne accetta il valore per
convenzione e per reciproca fiducia, allora e solo allora potremo capire come le imposte e le tasse non hanno senso e ragione di esistere nella situazione monetaria contingente (dal 1992).
La moneta è essa stessa una “tassa” in quanto la funzione primaria è la stessa del fisco e cioè far circolare e condividere, ridistribuire la ricchezza con tutti gli altri cittadini…. Adempimento che però non può più espletare perché svuotata delle sue intrinseche valenze del la Sovranità monetaria, il potere di emettere moneta ex nihilo, non è più nelle mani della Comunità, precondizione per eventualmente e semmai, tassare i cittadini.
La distonia e dicotomia logica è avvenuta nel momento in cui la Sovranità monetaria è stata trasferita incostituzionalmente nelle mani di privati cittadini stranieri, la BCE, ai quali lo Stato italiano ha delegato un enorme potere a spese della comunità nazionale ed europea, e l’azione invece di far circolare e condividere la ricchezza fra i cittadini, al contrario gliela sottrae.
Rammento e sottolineo che è la comunità (Stato) che dovrebbe emettere Moneta, esercitando la Sovranità monetaria, senza doversi indebitare con altri soggetti perché è essa comunità dei cittadini (Stato) la creatrice del valore della Moneta e di conseguenza soltanto essa ne è la legittima proprietaria, e …. “poiché democrazia significa sovranità politica popolare, il popolo deve avere anche la sovranità monetaria che di quella politica è parte costitutiva ed essenziale in un sistema di democrazia vera o integrale in cui la moneta va dichiarata, a titolo originario, di proprietà dei cittadini sin dal momento della sua emissione.” Prof. G. Auriti.
È da evidenziare la rinuncia da parte dello Stato alla sovranità monetaria una “stranezza” giustificabile in altri tempi, quando la moneta aveva un proprio valore intrinseco perché costituita da pezzi coniati in metalli pregiati, o quando essa, pur rappresentata da simboli cartacei, aveva tuttavia una copertura nelle riserve auree o argentee delle banche,non si vedono ragioni fondate e legittime, per le quali lo Stato debba richiedere ad un istituto bancario privato il mutuo, sempre oneroso, di banconote create dal nulla prive di ogni valore intrinseco, trasferendogli in tal modo anche il loro valore, il potere d’acquisto, e quindi anche la sovranità monetaria e la sovranità tutta in senso assoluto.
Insomma il debito pubblico viene artificiosamentecreato con la richiesta di denaro da parte dello Stato alla banca centrale (Bankitalia /BCE.
Questo porta al folle, demenziale, delinquenziale, perverso paradosso che più un’economia cresce, più ha bisogno di denaro cartaceo, o di altro supporto, per rappresentare il valore dei beni ed i servizi prodotti, e contemporaneamente più si indebita.
Oggi la moneta risulta essere per la massima parte una semplice stampa tipografica o digitazione elettronica senza alcunché a garanzia, salvo il controvalore costituito dal bene- servizio prodotto dal cittadino che si acquista con quella determinata quantità di “valuta – denaro – banconota” , che quindi, anche per questa ulteriore ragione, non può che essere di proprietà del cittadino e quindi della collettività.
Come si comprende bene sulla base di quanto generalmente assodato e condiviso il valore alla moneta al momento della creazione (e sempre) era ed è proprietà del cittadino produttore e di conseguenza della collettività. A questa legittima e giusta rivoluzione e mutazione concettuale dei rapporti giuridici e comportamentali sulla Sovranità monetaria …… non seguì alcunché di contestuale e simmetrico nella revisione dei rapporti fra Stato le banche, il fisco ed il cittadino contribuente.
Questa imposizione fiscale tuttora attuale, in vigore da sempre nel corso degli ultimi secoli in ogni parte del mondo civile aveva la sua motivazione ed un senso operativo nel vecchio corso delle
monete quando queste erano esse stesse in metallo prezioso… o erano banconote di carta rappresentanti l’oro della riserva aurea dello Stato….
E quindi rappresentavano la somma del valore che fino a quel momento non aveva contribuito alla solidarietà sociale …. Motivo per cui era giusto che chi deteneva quelle somme in denaro, su quelle somme, o in ciò che le somme avevano permesso in un determinato tempo di acquistare fosse in vario modo tassato.
Ma quando a partire dal 15 agosto del 1971 è stato abolita (giustamente) la convertibilità in oro ….. e la moneta diventa in quello stesso istante invece semplice rappresentazione del valore che si riconosceva nel prodotto o nel servizio che il detentore della moneta andava ad “acquistare” le cose in merito alla tassazione avrebbero dovuto cambiare diametralmente.
Infatti, come oggi ben sappiamo, per averne avuto successive e reiterate conferme ufficiali …. :
A) l’euro (moneta) è fin dalla sua emissione ed in eterno di proprietà della B.C.E. ….
B) e se come abbiamo visto …. Il valore non è nella banconota (euro) …. ma nel bene, servizio, prodotto che si va ad acquistare (fin qui tutto perfettamente logico) ….
C) ne consegue che tutto il valore prodotto dall’individui, dalla collettività, dagli Stati…..viene integrato in eterno nella banconota (euro) (anche questo accettabile)…..
E) si verifica quello che è sanzionato da una miriade di articoli del codice civile e penale…. ed anche il più incredibile dei miracoli …. Ciò che è mio/nostro (IL VALORE PRODOTTO DEL NOSTRO LAVORO)…. l’euro lo integra in sé ed incredibilmente …. E, …. Meraviglia delle meraviglie quello che era il valore del nostro lavoro ……. diventa loro… IN ETERNO.
D) per di più le banconote (euro), a seguito della immotivata ed illegittima delega (?) ceduta alla BCE … da questa vengono emesse a debito degli Stati e dei cittadini…. il cosiddetto debito da signoraggio derivante dalla emissione della moneta stessa da parte della BCE …..
E) viene da pensare che in qualunque modo ci muoviamo ci facciamo del male….ma il peggio è che lo Stato, che dovrebbe essere uno strumento al servizio del Cittadino…. invece è un aguzzino del cittadino su mandato delle banche, in particolare la BCE… (come ormai dovrebbe apparire chiaro a tutti…) …
F) lo Stato, sulla semplice e superficiale scorta di una legislazione tributaria antidiluviana risalente al periodo in cui ancora vigeva la convertibilità della moneta in oro, che come visto aveva un senso e un supporto giuridico e di Diritto, …. pretende, ora, in un contesto del tutto diverso, addirittura opposto, contro ogni logica, legittimità fondata, senso del Diritto…. Il pagamento di tasse (qualunque tassa) da noi cittadini che non siamo mai in nessun momento possessori del VALORE…. MA AL CONTRARIO SEMPRE E SOLTANTO “”POSSESSORI DEL DEBITO”” per definizione e di fatto (il che è un folle e falsa montatura) ma, stante la spudorata, insensata, demenziale logica di potere attuale.. viene suffragata da leggi che travisano ogni logica e buon senso dichiarando per vero ciò che è falso.
G) in definitiva tutta questa sequela di operazioni altro non è che un semplice trasferimento di ricchezza dal popolo ai banchieri.
H) Si è utilizzata l’autorità dello Stato, nello specifico la potestà impositiva esercitata sul popolo, come strumento per attuare una azione illecita, e quindi agire per rifondere un Debito pubblico artefatto illegalmente è già in sé atto di pirateria internazionale estortiva e di rapina, assoluta ed estrema gravità e rilevanza penale. Il debito pubblico è illegittimo, incostituzionale, fraudolento, nascendo dall’uso di questo potere monetario da parte di soggetti privati.
Dal che ne consegue che gli atti, ad essa azione collegati, perdono il fondamento giuridico e la legittimità per esser fatti valere, e non trova quindi giustificazione la potestà impositiva dello Stato e neppure quella delle amministrazioni periferiche a cui lo Stato la trasferisce, essendo viziato e contro legge il presupposto che la giustifica.
INSOMMA “Il Debito pubblico è primariamente e sostanzialmente un debito nato a causa della illegale ed incostituzionale cessione della Sovranità monetaria”, e la palese illegittimità tributaria deriva dalla incostituzionale cessione della Sovranità monetaria attuata con l’adesione al Trattato di Maastricht.
Il prelievo fiscale attuale si basa su un sistema normativo presupponente ancora la proprietà della moneta da parte dello Stato e dei Cittadini, e della convertibilità in oro, ….. metodo volutamente ed intenzionalmente lasciato intatto nelle sue norme, prassi e funzionalità, atavico, obsoleto, inorganico, inadeguato, in modo di raggirare per l’ennesima volta l’ignaro cittadino.
Tutto questo ottenuto attraverso l’emissione di denaro falso dal nulla …. aspetti immotivati, deviati di una stessa immane truffa architettata a danno dei cittadini e dello Stato, messa in atto dal sistema bancario e di chi lo controlla, attraverso l’indebita emissione da chi non ha titolo, risorse, ragioni, diritto, merito, delega.
Di cui le banche però pretendono il pagamento vero tramite le tasse di ogni forma, tipo, identità, provenienza, colore, misura, caratteristica, attraverso la schiavizzazione o il prelievo forzoso, i pignoramenti, la confisca di beni dei cittadini, degli imprenditori, delle Comunità locali dello Stato nazionale stesso.
Azioni che si sono potute esplicare grazie a contorsionismi e distorsioni logiche, legali e procedurali, volutamente inefficienti, incongrui, inetti, tutti strategicamente voluti, intenzionali, programmati.
In definitiva …. Fino a quando è esistita la convertibilità e la moneta era emessa dallo Stato attraverso la banca d’Italia era come possedere un appartamento ed era ““giusto”” pagarci le tasse …. Ma ora che siamo in regime di non convertibilità e soprattutto ora che noi paghiamo un “affitto” (INTERESSE) al PROPRIETARIO (la B.C.E.) e quindi è come se abitassimo in un appartamento in affitto… chi deve pagare le tasse l’inquilino o il proprietario??
Oramai l’Italia come molti Stati si sono posti al servizio essenzialmente dei creditori finanziari, dei mercati finanziari globali, del sistema bancario che li dirige; sacrificano gli interessi dei loro popoli a quelli di una classe bancaria globale da cui dipendono per i propri bilanci; la loro priorità è raccogliere tasse per pagare a questi banchieri gli interessi su denaro contabile che gli Stati potrebbero generare in proprio; quindi questi Stati hanno perso la legittimità, non sono più al servizio del popolo, anzi sono in conflitto di interesse col popolo perché servono interessi di altri soggetti, hanno un altro padrone, dunque non sono più poteri legittimi per i popoli.Questi Stati in realtà non sono più nemmeno Stati,poiché hanno ceduto la loro sovranità a questi poteri esterni, a un insieme di organismi non democratici e irresponsabili (ECM, ESM, IMF, WB, WTO, Commissione Europea…), e hanno perso la loro indipendenza in fatto di scelte politiche interne, economiche e non.
Conseguentemente, questo Stato, anzi l’ex-Stato, si pone contro la Costituzione e i suoi principi fondamentali: democrazia, sovranità popolare, diritti del lavoro, eguaglianza sostanziale, etc.
Lo Stato, con i suoi poteri, è uno strumento che una nazione costituisce per provvedere ai suoi bisogni; esso e il suo potere giuridico e politico sui cittadiniSONO LEGITTIMATI SE E IN QUANTO SONO AL SERVIZIO DELLA NAZIONE;se non lo sono, sono illegittimi e non vanno obbediti, perché sono semplice violenza, minaccia, estorsione.
Le pretese dello sedicente Stato, cioè le leggi, le tasse, i decreti, le sanzioni, anche le sentenze – se i giudici stanno dalla parte illegittima -vanno contestate come illegittime, come soprusi. I cittadini non sono giuridicamente e costituzionalmente tenuti ad accettarle e a obbedirle. Hanno il diritto di resistenza, in nome della Costituzione per liberarsi da questa struttura illegittima e oppressiva.
SIAMO ESSERI UMANI ,LA NOSTRA VITA HA UN VALORE
SVEGLIAMOCI ,UNIAMOCI , TUTTO QUESTO NON LO DOBBIAMO PIU’ACCETTARE!
14/02/2016 Cristian Maggiolo